Negli ultimi anni, il concetto di alimentazione sostenibile è diventato sempre più rilevante, sia per la salute dell'uomo che per quella della terra. Il nostro modo di alimentarci esercita un impatto significativo non solo sull'ambiente, ma anche sull'economia e sulla società.
Ridurre lo spreco alimentare, scegliere di portare in tavola prodotti a basso impatto ambientale e preferire una dieta equilibrata sono solo alcune delle buone abitudini da adottare che possono fare la differenza.
In questo articolo approfondiamo il significato di alimentazione sostenibile, i suoi pilastri fondamentali, quali alimenti sono più o meno sostenibili e ti forniamo anche qualche consiglio pratico per abbracciare uno stile di vita alimentare - e non solo - più responsabile, in linea con quelli che sono gli obiettivi dell’agenda 2030.
- Cos'è e cosa significa "alimentazione sostenibile"
- Quali sono i 3 pilastri dell'alimentazione sostenibile
- Alimentazione sostenibile e impronta ecologica
- Quali sono gli alimenti sostenibili
- Quali sono gli alimenti non sostenibili
- Consigli per un'alimentazione sostenibile
- Alimentazione sostenibile e agenda 2030
Cos'è e cosa significa "alimentazione sostenibile"
L'alimentazione sostenibile è un modello di nutrizione consapevole che punta a ridurre l'impatto ambientale della produzione e del consumo di cibo rispettando l’ecosistema, e che garantisce al contempo un adeguato apporto nutrizionale per le generazioni presenti e future.
Essa si basa su una coltivazione e una produzione green, che riducono al minimo le emissioni di gas climalteranti, privilegiano il consumo locale e biologico e limitano il più possibile gli sprechi.
Il suo obiettivo è quello di fare in modo che la produzione e il consumo degli alimenti siano rispettosi dell’ambiente, equi per le comunità e salutari per le persone.
Secondo la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura), l'alimentazione e l’agricoltura sono sostenibili quando contribuiscono ai quattro pilastri della sicurezza alimentare: disponibilità, accesso, utilizzo e stabilità.
Adottare un'alimentazione sostenibile significa fare scelte alimentari che tutelano l'ambiente, il benessere degli animali e le risorse naturali.
Il tutto implica preferire cibi coltivati con metodi ecologici, ridurre gli sprechi alimentari e scegliere prodotti locali e che rispettano la stagionalità. Così facendo, non solo si riduce l’impatto ambientale, ma si supporta anche l’adozione di pratiche agricole che promuovono la biodiversità.
I vantaggi non si esauriscono qui. Un’alimentazione sostenibile è anche attenta alla salute: favorisce il consumo di alimenti freschi, naturali e meno processati, contribuendo di fatto a preservare un equilibrio tra le esigenze nutrizionali, il rispetto per la natura e la gestione consapevole delle risorse.
Quali sono i 3 pilastri dell'alimentazione sostenibile
Volendo individuare i tre pilastri fondamentali sui quali si basa l’alimentazione sostenibile, possiamo identificarli in:
- usare razionalmente le risorse alimentari
- sprecare meno alimenti
- preferire i prodotti vegetali a quelli animali.
USARE RAZIONALMENTE LE RISORSE
Fin troppo spesso, una parte del cibo che compriamo finisce per essere sprecata o per non essere utilizzata appieno. Adottare una filosofia ispirata al "meno, ma meglio" si traduce nel ridurre l'eccesso alimentare.
Meglio prediligere porzioni più adeguate e acquistare solo ciò che è strettamente necessario. Questo non solo aiuta a ridurre i rifiuti, ma promuove anche un’alimentazione più consapevole.
EVITARE DI SPRECARE IL CIBO
Lo spreco alimentare è uno degli aspetti più critici dell’alimentazione moderna. Si stima che un’enorme quantità di cibo venga buttata via ogni anno, non solo per la scarsa gestione domestica, ma anche a causa delle perdite lungo tutta la filiera produttiva.
Ridurre lo spreco alimentare significa utilizzare al meglio gli avanzi, conservarli correttamente in frigo e imparare a riciclare gli ingredienti che altrimenti andrebbero persi.
Educarsi a non sprecare il cibo implica anche ottimizzare l'uso degli scarti e rinunciare all'idea di "scadenza" in modo troppo rigido, distinguendo tra data di scadenza e data di consumo ottimale.
PREFERIRE I PRODOTTI VEGETALI
La produzione degli alimenti di origine animale comporta un impatto ambientale maggiore rispetto a quella degli alimenti vegetali. Gli allevamenti intensivi, per esempio, causano un elevato consumo di acqua, terreni e risorse, oltre a emettere una quantità significativa di gas serra.
Preferire i prodotti vegetali non solo aiuta a ridurre tale impatto, ma favorisce anche un'alimentazione più sana, ricca di fibre, vitamine e nutrienti che promuovono il benessere.
Sostituire carne e derivati con alternative vegetali aiuta a diversificare la dieta, ridurre i rischi legati alle malattie cardiovascolari e migliorare la salute a lungo termine.
Alimentazione sostenibile e impronta ecologica
Uno degli strumenti utili per valutare l’impatto del cibo che ogni giorno si porta in tavola è l’impronta ecologica, un indicatore che misura la quantità di risorse naturali necessarie per produrre e distribuire un alimento.
Alcuni cibi, come vedrai a breve, richiedono un elevato consumo di acqua, suolo ed energia, mentre altri hanno un’impronta ecologica più bassa. Anche il trasporto, l’imballaggio e lo spreco alimentare incidono sull’impronta ecologica complessiva.
A questo proposito, un cenno merita la carbon footprint, o impronta di carbonio, il parametro che permette di determinare l’impatto ambientale causato dalle attività dell’uomo sul cambiamento climatico, ovvero sul riscaldamento globale del Pianeta.
Si tratta, semplificando, di un parametro che indica la quantità di anidride carbonica (CO2) emessa nell’atmosfera a causa delle abitudini di vita dell’uomo.
Quali sono gli alimenti sostenibili
Alla luce di quanto appena detto, per ridurre l'impatto ambientale della propria dieta è importante scegliere di acquistare e mangiare alimenti prodotti con metodi responsabili.
Volendo dare una definizione generale degli alimenti sostenibili, possiamo dire che sono quelli che provengono dal vicino territorio, che vengono acquistati in quantità ragionevoli per soddisfare il fabbisogno del nucleo familiare e che rispettano la stagionalità.
Si tratta di:
- frutta e verdura di stagione, coltivate localmente, alle quali sono collegate ridotte emissioni legate al trasporto
- legumi, ottime fonti proteiche vegetali che richiedono meno risorse rispetto agli allevamenti animali
- cereali integrali: orzo, farro, avena e riso integrale hanno un impatto minore rispetto ai cereali raffinati e sono più nutrienti
- frutta secca e semi: ricchi di proteine e grassi sani, sono un'ottima alternativa ad altri snack meno sostenibili
- prodotti a km 0 e biologici, che grazie al fatto di essere coltivati nello stesso luogo (o poco distante) da dove vengono venduti, riducono da un lato l'impatto ambientale legato ai trasporti, dall’altro l'uso di sostanze chimiche.
Quali sono gli alimenti non sostenibili
Alcuni alimenti esercitano per forza di cose un impatto ambientale piuttosto elevato per una serie di ragioni, come l'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, l'inquinamento, la deforestazione o il fatto di prevedere pratiche lavorative ingiuste per i lavoratori.
Per questo sono definiti alimenti non sostenibili, e nell’ottica dell’adozione di un’alimentazione consapevole, sarebbe opportuno ridurne il consumo. Tra i principali rientrano:
- carne bovina e derivati: l'allevamento di bovini è tra le principali cause di deforestazione ed emissioni di gas serra
- prodotti lattiero-caseari: latte, burro e formaggi hanno un elevato impatto ambientale per via del consumo di acqua e della produzione di metano
- pesce da pesca intensiva: il sovrasfruttamento delle risorse ittiche mette a rischio gli ecosistemi marini
- coltivazioni intensive di soia e palma: spesso associate alla deforestazione, alla perdita di biodiversità e allo sfruttamento del lavoro
- cibo ultra-processato: spuntini confezionati, bibite zuccherate e cibo da fast food richiedono grandi quantità di energia e risorse per la produzione e il trasporto.
Consigli per un'alimentazione sostenibile
Abbracciare uno stile alimentare più sostenibile non significa rinunciare al gusto o alla varietà, ma fare scelte più oculate. Ecco cinque consigli pratici:
RIDURRE IL CONSUMO DI CARNE E LATTICINI
Diminuire il consumo di carne, soprattutto quella rossa, e preferire proteine vegetali aiuta a ridurre l'impatto ambientale e fa bene alla salute.
Puoi approcciarti gradualmente a un’alimentazione vegetale introducendo poco alla volta pasti a base di proteine vegetali, dai legumi al tofu, dal tempeh al seitan.
Prova a sostituire la carne con alternative gustose, come burger vegetali fatti in casa o polpette di legumi, che ti consentono di variare la dieta senza rinunciare al sapore.
SCEGLIERE PRODOTTI LOCALI E DI STAGIONE
Acquistare alimenti prodotti nella propria regione e rispettare la stagionalità riduce le emissioni di CO2 legate al trasporto e supporta l'economia locale.
Inoltre, garantisce di portare in tavola alimenti più freschi e di qualità, e riduce la necessità di ricorrere all’aggiunta di conservanti o di imballaggi.
Senza dimenticare come incentivi la messa in pratica di metodi di coltivazione sostenibili e il rispetto dei cicli naturali. Prendi l’abitudine di fare un giro presso i mercati ortofrutticoli della tua zona.
EVITARE GLI SPRECHI ALIMENTARI
Organizzare i pasti in anticipo, conservare correttamente il cibo e utilizzare gli avanzi per ridurre gli sprechi. Il 30% del cibo prodotto nel mondo purtroppo finisce nella spazzatura. Per evitarlo, puoi stilare una lista della spesa basata su un menu settimanale, acquistando solo ciò che ti serve.
Conserva correttamente gli alimenti seguendo le indicazioni relative alla giusta temperatura per prolungarne la freschezza. Ricicla gli avanzi in nuove ricette, come zuppe, frittate o insalate, oppure congela quanto avanzato per gustarlo in un secondo momento.
RIDURRE L'USO DI PLASTICA E IMBALLAGGI
Preferire l’acquisto di prodotti sfusi e portarsi dietro borse riutilizzabili per la spesa. Ridurre il consumo di plastica monouso aiuta a diminuire l'inquinamento.
Scegli dei contenitori riutilizzabili per conservare gli alimenti, opta per bottiglie e borracce in vetro o acciaio per quanto riguarda le bevande e sostituisci la pellicola di plastica con alternative ecologiche. Si tratta di piccoli gesti che possono fare la differenza.
SCEGLIERE I GIUSTI ELETTRODOMESTICI
Come la scelta degli elettrodomestici può incidere sull’alimentazione sostenibile? È presto detto.
Gli elettrodomestici Siemens ottimizzano l’impiego delle risorse grazie alla tecnologia iSensoric, che mette insieme software intelligenti e sensori avanzati per regolare automaticamente il consumo di acqua ed energia in modo efficiente. Ma non solo.
Con la tecnologia hyperFresh, i frigoriferi Siemens consentono di regolare in modo preciso temperatura e umidità dei vani dedicati ai cibi freschi, per conservarli più a lungo e meglio, riducendo le probabilità che si deteriorino prima di poterli utilizzare.
Le lavastoviglie PerfectDry, infine, utilizzano la Zeolite, un minerale naturale che assorbe l’umidità e la trasforma in calore, per asciugare le stoviglie in modo più sostenibile, impiegando meno energia.
Alimentazione sostenibile e agenda 2030
Prima di concludere, è importante menzionare l'alimentazione sostenibile come uno degli aspetti chiave dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Dei 17 obiettivi che ingloba, ben 5 di questi sono strettamente legati a essa.
Si tratta, in particolare, del secondo obiettivo, ovvero “Sconfiggere la fame”; del terzo, “Garantire la salute”; del dodicesimo, “Promuovere modelli di produzione e consumo responsabili”; del quattordicesimo, “Tutelare gli oceani” e del quindicesimo, “Preservare gli ecosistemi terrestri”.